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Vi chiederete - giustamente - perché mi definisco un "esploratore di mistificazioni...".

Vi posso digitare che, alcuni anni fa, intrapresi un "percorso" per tentar di comprendere il mio essere e quello altrui... Per fare ciò iniziai ad "incamminarmi nei sentieri della filosofia", finendo col leggere e con l'ascoltare i tanti pensieri e le tante parole enunciate dagli umani. Questi pensieri e queste parole (seguite poi dai fatti) non sono altro che il frutto di mere convinzioni e, quando le convinzioni si scontrano tra loro, portano a un nulla di fatto, uno 0 assoluto. Alla fine mai vi sarà un reale metodo oggettivo per condurre equamente la vita degli umani sulla Terra (per una serie di ragioni che proverò a spiegare nei testi Pdf che realizzerò man mano....). Questa dimensione esistenziale - di fatto - ha portato, porta e porterà l'umanità ad avere sempre una realtà che rimane relativa, temporale, temporanea, indeterminata e indeterminabile... La convinzione è il fulcro di partenza dell'essere umano ma, dal momento che non si può definirla come qualcosa di universalmente oggettivabile (o oggettivamente universale), essa rimane una mistificazione perché soggettiva, soggettivata e variabile - appunto - da soggetto a soggetto... Lo scontro di tutte queste convinzioni porta all'annullamento delle stesse (dove tutti si convincono di avere ragione e dare torto agli altri...). La convinzione (e/o motivazione) è un mero escamotage che serve a farti alzare dal letto la mattina e a darti una parvenza di senso al tuo vivere e a quello degli altri. La vita in sé è quel che è, ma le modalità con cui l'uomo la porta avanti (e la conduce), sono principalmente mistificanti... E così, di fronte alla non comprensione dell'esistenza e di fronte alla ciclicità esistenziale, vedo tutto il pensare e tutto il fare umano come a una grande mistificazione, perché alla fine, un modo di vivere valevole per tutti non viene trovato (e dubito che lo si troverà...). Probabilmente l'unico senso oggettivo della vita è solo quello di far proseguire la vita stessa... Le metodologìe (e i criteri) per far proseguire l'esistenza della nostra specie sono però basate su fondamenta tutt'altro che solide, stabili e/o durature... sono piuttosto basamenti fluttuanti e plasmabili nel tempo... Fondamenta che innescano talmente tanti di quei problemi che alla fine ti rassegni a preferire (e a desiderare) il nulla in confronto all'esistenza stessa...

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